Onboarding digitale intelligente: la rivoluzione nel settore bancario

Onboarding digitale intelligente: la rivoluzione nel settore bancario

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Banche in affanno: l’onboarding digitale, un ostacolo invalicabile?

La rivoluzione digitale ha permeato ogni settore, compreso quello bancario. Tuttavia, mentre le banche si affrettano ad adottare nuove tecnologie, un problema persistente mina la loro capacità di attrarre e fidelizzare i clienti: l’onboarding digitale.

Un recente studio Fenergo ha svelato un dato allarmante: oltre il 67% delle banche ha perso clienti a causa di processi di onboarding e KYC (Know Your Customer) complessi, lenti e inefficienti. Questa statistica, in costante crescita, evidenzia un’urgente necessità di ripensare le strategie di acquisizione e gestione dei clienti.

La concorrenza è sempre più agguerrita e i clienti, abituati a esperienze digitali fluide e immediate, non sono disposti a tollerare attese e burocrazia. Un’esperienza di onboarding negativa può infatti compromettere la relazione con il cliente fin dalle prime interazioni, spingendolo a rivolgersi ad altri istituti in grado di offrire un’esperienza utente più snella e sicura.

 

Perché le banche faticano ad attrarre nuovi clienti?

Le ragioni di questo fenomeno sono molteplici e profondamente radicate nei sistemi legacy delle banche che rendono l’onboarding un percorso ad ostacoli sia per il cliente sia per l’istituto. Innanzitutto, i processi di onboarding sono spesso frammentati e manuali, richiedendo ai clienti di fornire più volte le stesse informazioni e di attendere tempi lunghi per la verifica dei documenti. Inoltre, le interfacce utente sono spesso complesse e poco intuitive, rendendo l’esperienza frustrante e scoraggiante.

Un altro problema è rappresentato dalla gestione dei dati. Le banche raccolgono una grande quantità di informazioni sui propri clienti, ma spesso queste sono disperse in diversi sistemi e difficilmente integrabili. Ciò rende complesso il processo di verifica dell’identità e aumenta il rischio di errori.

 

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Le conseguenze di un onboarding inefficiente

Le conseguenze di un onboarding inefficiente si ripercuotono negativamente su tutta l’organizzazione. Le continue revisioni KYC e la gestione di volumi ingenti di dati generano costi significativi per le istituzioni finanziarie.

Oltre alla perdita di clienti, le banche rischiano di incorrere in sanzioni per non conformità alle normative antiriciclaggio (AML) e antiterrorismo (CFT), come la IV Direttiva Antiriciclaggio. Inoltre, un’esperienza negativa può danneggiare la reputazione dell’istituto e ridurre la fiducia dei clienti nei suoi confronti.

 

La soluzione: automazione e AI per un onboarding digitale intelligente

Per superare questi ostacoli, gli istituti finanziari devono abbracciare una trasformazione digitale profonda, investendo in soluzioni tecnologiche all’avanguardia. L’automazione dei processi e l’intelligenza artificiale possono semplificare significativamente l’onboarding, rendendolo più efficiente, sicuro e scalabile.

Come?

  • Automatizzare i controlli KYC: utilizzando tecniche di OCR (Optical Character Recognition) e machine learning, è possibile rendere automatica la verifica dei documenti, l’estrazione dei dati e la valutazione dei rischi, riducendo drasticamente i tempi di elaborazione e gli errori manuali.
  • Integrare i dati: unificare le informazioni provenienti da diverse fonti per creare un profilo cliente completo e aggiornato, semplificando i processi di verifica.
  • Personalizzare l’esperienza con biometria e riconoscimento facciale: queste tecnologie offrono un’autenticazione più sicura e user-friendly, riducendo il rischio di frodi e semplificando l’accesso ai servizi.
  • Conformità Normativa e sicurezza: le soluzioni di onboarding digitale sono progettate per rispettare le normative sulla privacy e sulla protezione dei dati, come il GDPR e le direttive AML/CFT. Questo garantisce che i dati dei clienti siano trattati in modo conforme alla legge.
  • Privacy by design: la privacy viene integrata fin dalla progettazione del sistema, minimizzando la quantità di dati raccolti e conservati. Inoltre, vengono adottate misure per garantire l’anonimizzazione dei dati quando possibile.

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Conclusioni

L’onboarding digitale è un’opportunità per gli istituti finanziari di migliorare l’esperienza cliente, ridurre i costi operativi e rafforzare la propria posizione sul mercato. Tuttavia, per cogliere questa opportunità è necessario investire in soluzioni tecnologiche all’avanguardia e adottare un approccio customer-centric. Le banche che non riusciranno a farlo rischieranno di rimanere indietro rispetto ai concorrenti più agili e innovativi.

 

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